martedì 31 luglio 2018
Falling leaves
L'unico problema dello stare meglio è che la mente comincia a schiarirsi. Meno dolore, meno confusione, più lucidità.
I pensieri tornano nel loro ordine confortante, tutti in fila come soldatini, e non è una cosa bella.
C'è un angolo viscoso e ribollente della sua mente, buio come una cantina, nero come il catrame.
Ci si potrebbe quasi sentire di casa: ci cammina dritto in mezzo, affondato fino alla vita in una melma conosciuta fatta di ricordi, parole, fatti.
Si ritrova a pensare ad una bottiglia di whiskey. Il sapore sulle labbra si confonde con il sangue e con quel vecchio sentore di polvere che non ha nulla a che fare con la sabbia desertica che spira per i vicoli della città.
Se potessi trovare il modo di tenere fede alle mie promesse, lo farei.
Sente ancora la stretta del mostro alla caviglia, ogni tanto il mondo nei suoi sogni si tinge di un viola cupo, interrotto da ombre minacciose e senza forma.
Qualche volta maledice l'istinto di sopravvivenza e la cosa gli fa paura.
La voce dell'avvocato è monotona, quasi rassegnata, quando gli snocciola davanti varie proposte che ascolta con un orecchio solo.
"Ti devo chiedere una cosa."
"..."
"Dille che mi dispiace. Non doveva finire così."
Brendan Scott accoglie il senso di colpa come un vecchio amico e si lascia appassire, come una foglia caduta.
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