mercoledì 16 maggio 2018

Taste of freedom

Di cosa sa la libertà?

Di molte cose.


La libertà ha il profumo dei fiori nel parco di Groundwater quando Flora, libera e felice, si decide a festeggiare la primavera e tutto il parcheggio sotterraneo sa di promesse.
Ha il sapore del sangue di eroi disposti a sacrificarsi affinché nulla sia perduto.

E' il rumore di una scarica di proiettili e di pugni che impattano contro gli zigomi.
E' il dolore acuto di ferite tenute a bada da sedativi, è il fastidio di un interrogatorio.

Libertà è il suono di voci familiari, abbracci, risate, sa del metallo che ricopre il suo corpo quando innalza lo scudo.


Libertà è anche il sapore delicato del tè amaro che sorseggia dopo aver parlato a lungo ed essersi guardato intorno, alla Base, osservando facce nuove e sconosciute.
Facce speranzose, facce decise, facce volitive.
La libertà è tutti loro, nei comunicati, nel coraggio di chi si espone e si squarcia per proteggere i propri compagni.

Libertà è scelta. 
Non è un chip, non un'etichetta, nemmeno un nome.
E' scegliere di essere. Come essere, quando, perchè.



Ma libertà è anche altre cose.
E' una ragnatela di legacci sottili, fatti di sentimenti leggeri come l'aria e affilati come lame a doppio taglio.
Per quanto possa sembrare paradossale e ridicolo, è la libertà di potersene liberare in ogni momento e non farlo.
Essere liberi significa ricordarsi quanto fa male e farsi male lo stesso.


La libertà, alla fine, ha un sapore aspro e ruvido, ricorda la sabbia.

 Questo gruppo, questa alleanza non è diversa da gruppi come le Fenici, professano di muoversi per grandi scopi come la libertà, ma sono persone che non comprendono che tutto quello che stanno facendo l’esatto contrario.

Libertà è un coltello nel cuore e la costante sensazione di affogare.




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