martedì 26 febbraio 2019

Burn

Con il tempo, Brendan Scott ha dimenticato cosa sia la paura per se stesso, e a volte dubita di averne mai avuta davvero.

Non ha paura per sè quando va in ronda e un rumore qualsiasi gli fa voltare la testa e raggiungere il coltello. A volte non sa se è più ansia o voglia di dare in qualche modo un colpevole alla rabbia che gli brucia lo stomaco, brucia da quando sono tornati nel passato.

Non ha paura nemmeno quando il raggio mortale di un'astronave aliena fa tremare il Wing, protetto disperatamente dai loro scudi. Non ha paura quando sprona gli altri a combattere, non ha paura quando combatte e non l'ha mai avuta, nonostante tutti i segni, le cicatrici, i giorni di degenza, le ferite, la salute che traballa e lo tradisce sempre più spesso.

Non è il caso di avere paura quando si ritrova in quella stiva stretta con altri disgraziati, anzi. Il sangue gli scorre nelle vene più caldo che mai quando la falsa parete di metallo salta, e lui si trova a sciamare verso una plancia di pilotaggio che dirotta con un miracolo e parecchie bestemmie.

No, la paura non è mai per sè: quella è una sensazione esilarante, per un attimo gli fa ricordare che è stato un ragazzo in cerca di guai. Si sente di nuovo giovane e vivo, anche se per un istante solo.

Paura però non gli è un'emozione sconosciuta.
Teme ogni volta  per Andrea quando la vede uscire dal loro rifugio arrangiato, teme quando vede i suoi occhi stanchi, vede le sue occhiaie e sa che per lui è la stessa cosa.
Ha paura per la piccola vita innocente di Michael, ha paura per suo figlio ogni volta che si addormenta e sembra sul punto di svanire da un momento all'altro come se non fosse mai esistito, congelandogli il cuore in petto, ogni pianto un po' di più.
Ha paura per i suoi genitori condannati allo stesso destino, teme perfino per Iris e per il bambino che porta in grembo. Teme per Max, per Matthew, per Cole, per tutta la gente nella sua costellazione di affetti.
Ha paura per suo fratello Hector e per un Constantine con cui si sono riuniti dopo tanti dubbi.
Non vuole vederselo strappare dalle mani come quando è corso via per salvargli la vita. Una volta è stata sufficiente.

Teme per tutto ciò che lo tiene ancorato al suolo.

E ogni nome, ogni momento, ogni cosa che succede, ogni momento di paura è una fiamma che si accende in quell'incendio che non può e non vuole domare.
Di quelle fiamme è fatto, di quel fuoco si nutre e combatte, combatte ancora, fino a rarefarsi.


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