mercoledì 14 luglio 2021

Un mese, cinque giorni

 I hope this finds you well

How are
I'm sorry


Un crack inaspettato lo coglie di sorpresa, e lo fa sobbalzare. Brendan finisce per osservare confuso la matita con cui stava scrivendo, e la scanalatura verticale lì dove il legno ha ceduto per la troppa pressione.

Con una smorfia stiracchia la mano anchilosata. Ha scritto con tanta foga che gli sono rimasti segnacci rossi sulle dita, anche se sul foglio non ci sono altro che poche frasi striminzite e perlopiù coperte e cancellate da scarabocchi che hanno addirittura lasciato scanalature.

Alla fine il pezzo di carta viene appallottolato e gettato nel cestino; lo stesso destino tocca alla matita, mentre Brendan si appoggia allo schienale della sedia e si strofina il volto.
Un'occhiata al calendario, all'orologio: sono le cinque del pomeriggio del sette luglio. La smorfia si fa più amara, scava solchi profondi agli angoli delle labbra e in mezzo alla fronte.

Un mese, cinque giorni. Trentacinque giorni.

I gesti più veementi, prende un altro pezzo di carta una penna, scrive una frase e di nuovo la cancella con violenza tale da bucare la carta.

L'ennesimo foglio fa la stessa identica fine degli altri: ne prende un altro ancora, ma Brendan lo posa sulla scrivania, stavolta lo ignora e cerca di comporre un messaggio sul comlink verso cui ha rivolto la sua nervosa attenzione tutto ad un tratto.

Poi, si blocca.

Preferisce passarsi le mani tra i capelli, cercando di ignorare con quel gesto l'istinto selvaggio di sganciare il comlink dal polso e lanciarlo via, contro il muro magari.

"Daddy?"
Una vocina, qualcuno che gli tira la camicia, e viene strappato dalle sue considerazioni ribollenti. Brendan abbassa lo sguardo, per ritrovarsi specchiato in occhi del suo stesso verde.

Mike è riuscito in qualche modo ad evadere nuovamente dal suo lettino: è ancora nel suo pigiama con disegni di cowboy e tiene alta una macchinina gialla di peluche quasi più grande della sua testa, la tende verso il padre.

"E tu non dovresti fare ancora la nanna? È ancora presto per smetterla con il riposino, sai. I bimbi riposano."

Due anni e mezzo di argento vivo, il bambino riesce ad arrampicarsi come una scimmietta in braccio al padre, che lo sostiene e stringe senza nemmeno doverci pensare.
Brendan sputacchia quando suo figlio quasi gli schianta la macchinina di peluche in faccia, tanto per essere eloquenti.

"Daddy, giochiamo. Daddy gioca con Mike."

"Ah? Vuoi giocare?" 
Non può fare a meno di sorridere quando il figlio annuisce e i ricci castani ballonzolano sulla fronte. 
"Va bene, allora giochiamo...giochiamo al mostro mangia bimbi!"

Michael ride quando il telepate gli fa il solletico e una pernacchia sul pancino, si divincola come un'anguilla, e per  qualche minuto il foglio, la scrivania vengono dimenticati a favore di risate argentine e una macchinina gialla che proprio non vuole essere data al papà che lo sta rincorrendo per la stanza.

Dopo un po', è Michael stesso che si ferma e cerca nuovamente di arrampicarsi in braccio al padre, scoccandogli un bel bacio ruffiano su una guancia.

"Ti voglio bene, papà."

Gli occhi di Brendan cadono per un attimo al cestino pieno di fogli appallottolati, a quello nuovo sulla scrivania, intonso.

Are we gonna be heroes?


Preme ancora le labbra tra loro e il sarcasmo del parallelo che la sua mente ha appena ricordato non gli sfugge, ma distoglie in fretta lo sguardo per mollare un bacio sulla testolina riccia del figlio, abbracciandolo.

"Anche papà ti vuole tanto bene, marmocchietto. Daddy loves you so, so much."

Esita solo un momento, prima di sedersi, afferrare la penna lì accanto e scrivere una frase, una sola, sul foglio.

Poi, tenendo ancora in braccio Mike e facendolo saltellare, si alza, allontanandosi verso il corridoio.

"Che cosa ne dici, ci vestiamo e vediamo se Simon vuole fare merenda? Possiamo andare a giocare a palla tutti insieme, dopo."

"Gelato! Palla con Simon! Io vinco!"
L'entusiasmo contagioso e fresco che il bambino ancora mostra riesce a farlo sorridere di nuovo. Lo sguardo gli cade solo un'ultima volta sul foglio.
Il tratto che la penna ha lasciato è talmente leggero che quasi non si vede.

I just hope you're alive.

Brendan si chiude la porta alle spalle senza far rumore.

Nessun commento:

Posta un commento