lunedì 10 maggio 2021

Sei ancora vivo, Scott

Babylon, ore 8.00 AM


La sveglia coglie Brendan Scott un po' a tradimento, e un braccio magro fa capolino dalle coperte per cercarla a caso sul comodino, facendola cadere a terra mentre ancora suona.

L'incidente gli strappa un mugugno di disappunto mentre si districa tra le coperte, e mormora una scusa ad Elettra quando si rende conto di aver svegliato anche lei. Come tutte le mattine, le bacia una guancia: il sorriso che le strappa gli migliora istantaneamente l'umore.

"Dormi ancora. Preparo io la colazione e sveglio i bambini, non ti preoccupare."

"Mi raccomando, non far andare a fuoco niente."


Il telepate ridacchia a quel borbottio sonnacchioso, e sbadigliando si avvia verso il bagno. La casa, quella nuova, su Babylon, è ancora immersa in un silenzio quasi irreale. Nonostante la sveglia posticipata per colpa della festa della sera precedente, i bambini sono entrambi nel mondo dei sogni.

Sei ancora vivo, Scott.

Il ricordo dello striscione gli fa scuotere la testa, e per un po' si lascia prendere dai pensieri. Cose da fare, parole dette, matrimoni da organizzare. Missioni, bevute condivise, suo figlio, i suoi figli, un drago cinese fatto di fuoco, capelli elettrizzati, non dovresti essere vivo.

L'ultimo pensiero gli strappa un brivido, e fa veramente in fretta ad accantonarlo.

Non si rende conto di cosa c'è di diverso dal solito se non all'uscita del bagno, quando con la coda dell'occhio incontra il suo riflesso. Brendan socchiude gli occhi, bloccandosi con la mano sulla porta e facendo un paio di passi indietro per guardare meglio.


Lo specchio gli ricambia la sua immagine, come previsto: un tipo dall'aria stramba, in un pigiama azzurro accesissimo, il braccio ancora appeso al collo per via della spalla lussata, i capelli sparati in aria, magro come sempre ma un po' meno malaticcio  del solito, per una volta.

Ha qualcosa, a livello delle tempie e del collo, strisce scure e sottili che aumentano di moltissimo la sua perplessità e attirano la sua attenzione..

"Ma che cazzo c'era sul letto..."

Il primo istinto è quello di andarsi a lavare la faccia, e strofinare con l'asciugamano.

"La doccia me la volevo fare dopo, dai."

Torna a guardarsi allo specchio. Un po' più sveglio, il telepate si rende conto che nessuna delle strisce è andata via. Di nuovo, strofina con l'asciugamano, la osserva con maggiore enfasi, ma niente. Quello, decisamente non è sporco.

E i capelli...

Gli occhi di Brendan Scott si spalancano quando si rende conto dello strano colore delle ciocche normalmente grigie, e si porta la mano in testa, affondando tra i ricci. Va poi a controllare il collo, seguendo una delle strisce, alzando la maglia e scoprendone molte ancora, che sfidano le cicatrici, i tatuaggi. Scure. Metalliche.

"The fuck!?"

L'esclamazione di allarme, strozzata (e parecchio acuta), è abbastanza per svegliare perfino Elettra,vanificando ogni tentativo di abbandonarsi di nuovo tra le braccia di Morfeo.