sabato 8 aprile 2017

Countdown

-Dieci-
Quella felicità selvaggia che gli fa decidere di buttare giorni di preparazione alle ortiche e di lanciarsi nel modo più assurdo del mondo, una proposta fatta via messaggio, con il cuore in gola e la voglia di correre subito a casa.
Un anello nella giacca, una scatolina che pesa come il mondo. Il terrore di non essere pronti, il coraggio che serve per fare un passo che è per la vita, l'immensa felicità che, per qualche istante gli fa dimenticare le preoccupazioni che gli pesano sulle spalle e i mostri nascosti dietro ogni angolo. 



-Nove-
Incontrare se stesso, faccia a faccia con il risultato di altre scelte, vedere la follia omicida nei suoi occhi e ritrovarsi completamente disarmato di fronte a quella determinazione.
Vedere attorno a sè gli sforzi di decine, centinaia di persone, riunite lì per la salvezza di entrambi i mondi,  percepire la loro scelta di sperare che gli scalda il cuore, e sapere nel profondo che stavolta ci riusciranno.
L'angosciante sensazione di perdere peso, sensazione, consistenza, fino a quando non si perde tutto in un limbo di grigiore.
Due lune che si incontrano, si scontrano, si attraversano, fino a quando tutto, idee, ricordi, sentimenti, pensieri, non torna con la voracità del fiume che si libera da una diga.
La sensazione di avere la vita intorno, davanti. Di nuovo.
La speranza di poter prendere strade stavolta giuste. L'inebriante senso di libertà che deriva dal risentirsi il futuro addosso.



-Otto-
Avviarsi in punta di piedi lungo un corridoio di ospedale, quasi non volesse disturbare chi dorme un sonno troppo profondo per essere interrotto da un semplice rumore di passi, inseguito dalla sua ombra e dal rimorso di non aver fatto di più, il peso delle scelte che sente gravare ora più che mai sopra le sue spalle, dalla rabbia che segue un video crudele.
Parlare a Maximilian, fratello, mentore, amico, e non ricevere risposta se non l'incessante rumore di macchinari, con l'idea fissa di averlo accoltellato alle spalle.



-Sette-
La rabbia sorda che lo consuma, che gli fa tenere gli occhi aperti per puro dispetto.
La sensazione di aver subìto un'ingiustizia, accompagnata da una fortissima impressione di tradimento e l'idea che, dopotutto, chiunque in quello stupido teatrino è convinto di star facendo la cosa giusta, e forse hanno anche ragione loro.
La paura per la Scuola, per Josephine, per se stesso, paure di processi e scandali, un fantasma che non si realizzerà, una minaccia senza forma e senza volto.
La fiducia anche in se stesso e nei propri mezzi che si sgretola ora dopo ora, in quell'unica lunga notte.



-Sei-
Il dolore di separarsi da volti amici.
La rabbia di addii imprevisti.
La delusione verso chi si credeva essere parte della famiglia.
La delusione per non essere riuscito a tenere tutto insieme.



-Cinque-
Stringersi le mani, la sensazione poco familiare di un nuovo anello al dito, promesse che gli riempiono il cuore di lava bollente, che lo riscaldano.
Ritrovarsi a ridere, a guardarsi in silenzio senza aver bisogno di parlare, piccoli gesti che svelano mondi interi, accennare qualche passo di danza e dimenticarsi come si fa perchè va tutto troppo dannatamente bene, in quella piccola bolla fatta soltanto di loro.
Guardare una strada e decidere che forse percorrerla in due è la scelta migliore, qualunque incidente si possa trovare per la strada. Sapere di non poter fare altrimenti, di non poterne fare a meno, ed essere contento di questo.



-Quattro-
Ritrovare la propria famiglia, imparare di nuovo che non servono i legami di sangue a creare amicizie che non si spezzano.
Imparare a camminare da soli, a correre.
 La sensazione di avere le ginocchia salde mentre stringe l'impugnatura di un coltello regalato con le migliori intenzioni.
Avere la strada da percorrere ben chiara in mente, una sottile linea luminosa in mezzo ad un mondo fatto di ombre.

 "You should reach the limits of virtue, before you cross the border of death"



-Tre-
  Leggere con il disgusto in gola, il timore di non stare facendo abbastanza.
 Persone che passano davanti ai loro banchetti, con indifferenza. La paura del diverso, bombe, attentati, folli.
Idee che cominciano a fiorire, parole dette senza intenti malvagi che colpiscono più di spade affilate, girare pagine con un sapore amaro nel retro della gola.



-Due-
Sedersi davanti ad un computer, cominciare a scrivere, le parole che arrivano da sole, pensieri ben formati dentro la sua testa che hanno solo bisogno di essere messi nero su bianco. E' tutto lì, lettere che si affiancano, tasti pigiati con tanta veemenza che ticchiettano sonori.
Alzare lo sguardo dallo schermo e rendersi conto che ormai l'alba è passata.
Sentirsi soddisfatti come raramente nella propria vita, rileggere con gli occhi che bruciano e il cuore che batte ancora con l'impressione di aver fatto qualcosa di buono.
Sentie di star facendo tutto quello non solo per tutti gli altri, ma anche per se stesso, per quello che era, un ragazzo spaventato col passo di lupo.



-Uno-
La fiducia delle persone che lo circondano, la bellezza di sentirsi esattamente al posto in cui si vuole essere, nel tempo in cui si vuole essere.
Il sollievo di aver trovato un'idea in cui credere, affidarsi ad essa completamente. Insegnarla agli altri. Vedere ragazzini insicuri trasformarsi lentamente in adulti consapevoli, persone forti su cui poter contare. Sapersi fiero di loro.



Zero.
-Crack-

 
[...]il corpo di Bobby, o meglio quello che ne resta, è fra le braccia della Flame On, la testa deformata in modo grottesco, il corpo mezzo annerito li dove Bryanna lo tratteneva, quando le fiamme si spengono. Le braccia e le gambe diventate troppo magre penzolano immobili e troppo flaccide, la bocca aperta in un grido muto di orrore.


It feels like falling.
It feels like rain.
Like losing my balance
Again and again.
It once was so easy;
Breathe in, breathe out.
But at the foot of this mountain,
I only see clouds.

I feel out of focus,
Or at least indisposed
As this strange weather pattern
Inside me takes hold.
Each brave step forward,
I take three steps behind.
It's mind over matter -
Matter over mind.

Slowly, then all at once.
A single loose thread
And it all comes undone.

Where there is light,
A shadow appears.
The cause and effect
When life interferes.
The same rule applies
To goodness and grief;
For in our great sorrow
We learn what joy means.

I don't want to fight, I don't want to fight it.
I don't want to fight, I don't want to fight it.
I don't want to fight, I don't want to fight it.
But I will learn to fight, I will learn to fight,
'Til this pendulum finds equilibrium.

Slowly, then all at once.
The dark clouds depart,
And the damage is done.
So pardon the dust
While this all settles in.
With a broken heart,
Transformation begins.